sabato 12 agosto 2017

Tracce nel passato: "La collana di ambra"

"Chi aveva lasciato tracce nel passato era sempre vivo e vegeto, 
per mandare all’altro mondo chi cercasse di non fargliela passare liscia nel presente."

Se ci pensate bene, cos'è un poliziotto della Squadra Omicidi? 
Ragionateci un attimo e poi datevi una risposta. 
A questa domanda il commissario Cantagallo si è già risposto e ha fatto le sue giuste considerazioni. 
Alla fine, quando avrete letto qui sotto l'estratto del giallo "La collana di ambra", anche voi gli darete ragione. 
Il nuovo giallo 2017 del commissario Cantagallo "LA COLLANA DI AMBRA" è il giallo di mare pubblicato da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia. 





Parlare con gli altri colleghi era fondamentale per il commissario perché bisognava condividere le informazioni conosciute e le considerazioni personali per metterle a fattore comune, riflettendoci sopra. Tutto questo, per analizzare in modo pratico i fatti accaduti e da questi partire per immaginare i fatti che li avevano preceduti, formulare le corrette ipotesi e indicare la pista investigativa da seguire per arrestare il colpevole. Il commissario giustificava il suo pensiero investigativo per due ragioni fondamentali. La prima, era che un bravo poliziotto doveva interpretare in modo corretto il significato degli indizi e degli oggetti recuperati durante l’indagine di un omicidio. Inquadrarli in un certo perimetro per delimitare quello che Cantagallo piaceva definire come “mosaico criminale” e che non si stancava mai di ricordare ai colleghi del commissariato. Una volta completato il mosaico, l’assassino era smascherato, scoperto, arrestato. La seconda, era che un bravo investigatore doveva lavorare come se fosse un archeologo, però particolare. Questo, però, se lo teneva per sé e non lo aveva detto a tutti i suoi colleghi. Cantagallo considerava che l’archeologo era un professionista di una disciplina, che studiava i fatti accaduti nel passato e le loro relazioni con l'ambiente circostante, mediante la raccolta, la documentazione e l'analisi delle tracce materiali che erano state lasciate in un certo luogo, come ad esempio oggetti, resti biologici e umani. Di conseguenza, cos’era poi il mestiere del poliziotto della Squadra Omicidi? Nient’altro che lo stesso lavoro, con l’unica differenza che chi aveva lasciato tracce nel passato era sempre vivo e vegeto, per mandare all’altro mondo chi cercasse di non fargliela passare liscia nel presente. Sembrava un concetto un po’ astratto ma, per il commissario Cantagallo, filava liscio come l’olio. Molti anni prima, quando era appena arrivato come commissario a Collitondi, aveva espresso questo concetto a Baccio. Il sovrintendente Bacciottini, detto Baccio dal commissario, era un poliziotto in gamba, avversario quasi sempre vincente nelle partite a scacchi con Cantagallo e uomo molto attento a certe sfaccettature del loro lavoro. Per fare un esempio, Baccio era anche l’archivista capo e aveva applicato i principi della Biblioteconomia per organizzare la documentazione cartacea del commissariato. Un giorno aveva spiegato a Cantagallo che per archiviare correttamente i documenti occorreva organizzarli da un punto di vista biblioteconomico. Questo era fondamentale per facilitare la ricerca dei faldoni negli scaffali. Baccio ricordava al commissario che applicava la Quarta legge dello scienziato Ranganathan: “Non far perder tempo al lettore. La fame e la sete mentale per i libri si esauriscono se non sono immediatamente soddisfatte”. Cantagallo era rimasto talmente sorpreso che gli aveva confidato le sue considerazioni sulla materia dell’Archeologia applicata al lavoro di un investigatore. Sembravano stupidaggini, forse, ma per Cantagallo erano importanti perché così poteva sopportare meglio certe situazioni drammatiche con cui veniva in contatto durante le indagini. Quelle stupidaggini gli alleggerivano il fardello che si portava dietro tutti i giorni che Dio metteva in terra quando entrava in commissariato. Un fardello fatto soprattutto delle vicende drammatiche dei delitti che lo coinvolgevano nella persona e lo fiaccavano nello spirito.



I gialli di Cantagallo sono in vendita anche su IBS in formato ebook e libro

Buona lettura con i gialli del commissario Cantagallo.

P.S. Leggete quello che vi pare.
Ma ricordate che:
"Leggere i gialli di Cantagallo non è un dovere
ma è un piacere per l'autore (e per l'editore)".


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