sabato 6 maggio 2017

Marazzoli presenta Cantagallo: la "MOSSA"




Oggi, nel secondo appuntamento, vi parlo del quarto libro della nuova serie dei gialli che dal 2014 sono stati pubblicati da Cristian Cavinato della Cavinato Editore International di Brescia. Questa è la presentazione del giallo "LA MOSSA DEL BARBIERE", anche questa un'indagine di paese. Fornisco certi particolari del commissario Cantagallo e alcune indicazioni sul suo modo di essere che spero vi siano graditi. Cominciamo.


«Il commissario Cantagallo, nell’indagine di paese del giallo “La mossa del barbiere”, è alle prese con l’omicidio passionale di una donna che ha rifiutato gli approcci di un amante non contraccambiato. All’inizio il delitto della donna s’intreccia col rapimento di una ragazza che è presente nel momento in cui è avvenuto il delitto e che l’omicida si è portato dietro per non si sa quale scopo. Unica persona presente sul luogo del delitto è un operaio che fa le letture dei contatori del gas e che passava di lì per fare una lettura. Il commissario si chiede perché la ragazza sia stata rapita. Non ha senso che un assassino non uccida chi lo potrebbe riconoscere e accusare di quel delitto. La cosa non quadra a Cantagallo e ci vuole vedere chiaro. Il commissario si preoccupa della ragazza e fa di tutto per scoprire chi la possa avere rapita. Chi invece non se ne preoccupa affatto è il Questore che non comprende il perché di tanto clamore per una domestica uccisa dall’amante respinto e una studentessa scomparsa o forse fuggita con il fidanzatino di turno. Cantagallo è convocato in Questura. Il Questore Zondadari è su tutte le furie e sbraita con Cantagallo perché la Questura è già sulla bocca di tutti. Il Questore vuole dare una risposta immediata agli organi d’informazione e chiudere il caso prima possibile. Secondo l’attenta ricostruzione dei fatti del Questore, si tratta di un crimine commesso dalla banda della “Tratta delle bianche”. La banda imperversa in tutta la provincia e a Collitondi ha il suo basista in quel tale che è stato trovato sul luogo del delitto e che si fa passare per un operaio che legge i contatori del gas. Per il Questore la domestica si è opposta al crimine della banda che vuole rapire la ragazza. Uno di quei criminali ha calcato troppo la mano e ha trucidato la domestica, per aprire la strada ai suoi complici che hanno rapito la ragazza. Il basista è stato lasciato sul posto per depistare la Polizia, mentre i criminali hanno portato a termine il loro piano con il rapimento della giovane innocente. Senza ombra di dubbio i criminali sono già oltre il confine e hanno consegnato la giovane malcapitata al ricco nababbo che se la gode nella sua alcova coatta oltre frontiera. La Questura archivierà il caso come “crimine maturato nell’ambiente della Tratta delle bianche, commesso da ignoti professionisti d’oltralpe che sono espatriati, sfuggendo alle maglie dell’Interpol. Il questore continua poi dicendo che è alle porte il Palio dei somari e l’atmosfera festosa che circonda la città di Castronuovo non può essere turbata da una storia di poco conto. Cantagallo ascolta paziente e non si scompone. Poi inizia a parlare per controbattere l’ipotesi sconclusionata del Questore e per riprendere in mano un’indagine delicata che non deve essere insabbiata solo perché potrebbe far saltare il clima di festa in città. Anche in questo caso, s’inventa dei fatti che ha solo supposto per di riuscire ad averla vinta col Questore. Il commissario indica che importanti elementi fanno supporre che chi ha ucciso la donna, ha poi rapito la ragazza che aveva visto e sentito troppo. Chi ha ucciso la domestica non è un professionista. Gli esami del medico legale lo confermano, e non ci sono elementi che indichino la presenza di uomini di questa fantomatica banda della “Tratta delle bianche”. Il commissario dice anche che l’analisi della scena del crimine parla chiaro ed esclude la presenza di altre persone. Conclude dicendo che non vorrebbe che alla stampa fosse servita una soluzione fumosa che finirebbe per mettere in cattiva luce proprio il Questore e la Questura intera. Zondadari soccombe e si fa da parte, concedendo pochi giorni a Cantagallo per risolvere il delitto. Chi invece non si fa da parte è proprio l’omicida che ha congegnato quel delitto. In questa indagine l'assassino ha il cervello di un grande giocatore di scacchi e per portare a termine la sua macchinazione deve spostare l'attenzione del commissario sulla persona che ha già scelto come vittima predestinata, un po' come nella famosa "mossa del barbiere". Deve fare solo poche rapide mosse per trarre in inganno il poliziotto che si trova più a suo agio a ragionare di fronte a un mosaico che non davanti a una scacchiera. La mente del criminale ha ponderato i movimenti da fare e muoverà le sue pedine con grande cautela, in questa torbida indagine che si presenta come una partita a scacchi per il commissario Cantagallo. Come in ogni partita a scacchi occorre ragionare con calma. Al commissario gli basterà fare una mossa vincente per togliersi dallo scacco e inchiodare lo spietato assassino in una situazione senza via d’uscita. Alla fine Cantagallo dovrà riconoscere che in fin dei conti anche la scacchiera, se la si guarda bene, con i suoi riquadri bianchi e neri accostati gli uni agli altri come le tessere musive, è un po’ come un mosaico. Il commissario per sbrogliare il delitto avrà a che fare anche con certe frasi contenute nella Divina Commedia e voi vi chiederete: "Ma che c’entra la Divina Commedia con la soluzione dell'indagine?". Lo saprete presto, ma per ora: “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e… più non dimandare”. Vi ricordo che il giallo è stato premiato con il 2° premio a FESTIVAL GIALLO GARDA 2016 per la sezione e-book. Cosa aspettate a leggere il giallo del commissario Cantagallo? Buona lettura».
                         Fabio Marazzoli 


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