domenica 29 gennaio 2017

Angelo Cantagallo: omicidi e mosaico criminale


Conosciamo meglio il commissario Angelo Cantagallo protagonista della serie dei gialli pubblicati e in corso di pubblicazione da Cristian Cavinato della Cavinato Editore di Brescia.
Chi volesse saperne di più, può ordinare i gialli della serie in tutte le librerie online e gli arriveranno direttamente a casa sua.
Per adesso, non abbiate fretta e pazientate: "State calmi e leggete Cantagallo".

ANGELO CANTAGALLO
-Angelo Cantagallo detto Gallo, toscano, è il commissario del commissariato di Collitondi in provincia di Castronuovo nella Toscana centrale, di statura media, ha i capelli corti portati all'indietro, colore castano scuro, corporatura media, età 39 anni all’epoca del primo romanzo, è nato a Montecaiano in provincia di Firenze, sposato con Iolanda Macaluso, siciliana, da cui ha avuto un figlio Luigi. 

-diploma di ragioniere conseguito a Firenze e poi laurea in Scienze Politiche sempre a Firenze con il massimo dei voti e lode. 

-la sua famiglia è originaria di Montecaiano in provincia di Firenze, da cui le origini contadine.
 
-trasferito da alcuni anni a Collitondi da un piccolo commissariato in provincia di Arezzo dove faceva il vice al suo vecchio capo, il commissario Vinicio Del Tongo. 
 
-dopo i primi anni,  in cui arrivò al commissariato, Collitondi è diventato il suo paese ideale e che non vuole lasciare per niente al mondo.
 
-ai suoi colleghi si rivolge dando del tu, alla sua vice da del lei. 

-ai suoi colleghi ha sempre detto di dargli del tu, ma loro si ostinano a dargli del lei, come la vice, perché ad un commissario non si può certo dare del tu, per lo meno quando sono con la divisa, fuori dell’ufficio e in borghese i suoi colleghi dando del tu al commissario, almeno la vice, Razzo e Bandino.
 
-abita con la moglie e il figlio in un appartamento ampio e luminoso posto all’ultimo piano di un piccolo condominio “Palazzina Iris 13 bis” di Collitondi in località Bellosguardo,  la casa ha una grande terrazza da cui è possibile godersi un panorama invidiabile di Collitondi, vista splendida su tutte le colline circostanti e i piccoli castelli medioevali che spuntano tra i boschi e le campagne che circondano tutto il paese, tra cui il castello di Quercignano o di Squarcialupi. 
 
-il commissario ha una piccola serra posta all’esterno nel grande terrazzo della casa dove gli piace coltivare piante aromatiche. 

-pochissime tracce e nessun testimone: questo è il pane quotidiano del commissario Cantagallo. Il poliziotto toscano si muove nelle strade del piccolo paese di Collitondi alla ricerca del colpevole del delitto. La tecnica d’indagine è particolare: è seguita ogni traccia e ogni indizio che, per il commissario, costituiscono le tessere di un “mosaico criminale”. Completato il “mosaico” è risolta l’indagine. Cantagallo analizza i fatti nella sua stanza da lavoro, il vero e proprio laboratorio investigativo del commissariato. A complicargli la vita c’è pure il suo capo, il Questore Fumi Zondadari, detto Zorro dallo stesso Cantagallo. Il Questore lo intontisce di frasi in latino per mascherare la propria incapacità investigativa e per metterlo in difficoltà. Il commissario non gradisce le discussioni, ma non rinuncia alla buona tavola. Abitualmente, insieme ai colleghi Razzo e Bandino, mangia al ristorante “Attanasio”, dove i piatti squisiti e l’accoglienza della proprietaria sono il migliore biglietto da visita della rinomata struttura gastronomica cittadina. La buona cucina paesana, però, non distrae Cantagallo che con la sua esperienza, la sua intelligenza e la sua squadra riesce sempre a venire a capo della vicenda criminale e a completare il “mosaico”.









 

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